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Spallanzani, Làzzaro.

Biologo italiano. Dopo aver frequentato il collegio dei Gesuiti, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Bologna (1749) per dedicarsi poi allo studio delle scienze. Presi gli ordini sacerdotali, insegnò Logica, Metafisica e Greco nel collegio di Reggio e Fisica e Matematica presso l'università di Modena. Su invito dell'imperatrice Maria Teresa, si recò a Pavia dove ottenne la cattedra di Scienze naturali; a Pavia S. curò l'arricchimento del Museo di storia naturale, che divenne uno dei più prestigiosi musei italiani. S. è considerato uno dei fondatori della biologia moderna. Prese parte alla polemica sulla generazione spontanea in relazione agli infusori; in particolare, nell'opera Saggio di osservazioni microscopiche (1765) dimostrò che qualunque essere vivente si origina da un germe preesistente, tanto che se questo viene distrutto, ad esempio con il calore, le infusioni restano sterili. Tra i testi successivi citiamo: il Prodromo di un'opera da imprimersi sopra la riproduzione degli animali (1768); l'Azione del cuore nei vasi (1768); Dei fenomeni della circolazione osservata nel giro universale dei vasi (1773), la prima opera nella storia della biologia in cui si trova una dettagliata descrizione del passaggio del sangue dalle arterie alle vene attraverso i capillari sanguigni; Resultati di esperienze sopra la riproduzione della testa nelle lumache terrestri (1782-84), in cui S. raccolse interessanti osservazioni sull'autoriproduzione di organi mutili nelle salamandre, nelle lumache, nelle rane e in altri animali. S. effettuò anche importanti ricerche riguardanti la digestione; per via sperimentale dimostrò l'azione digestiva del succo gastrico e riuscì a ottenere la digestione in vitro. I risultati di questi studi vennero raccolti negli Opuscoli di fisica animale e vegetabile (1776). Nella seconda parte di quest'opera S. descrisse gli organi della riproduzione, le forme della generazione in diversi animali e piante e illustrò le sue scoperte sulla fecondazione artificiale, da lui stesso realizzata con rane e rospi. Fu così che dimostrò la necessità del contatto tra liquido spermatico e uova, confutando l'opinione allora diffusa in base alla quale lo spermatozoo sarebbe in grado di agire sull'uovo con una sorta di vapore (aura seminalis). Tra il 1780 e il 1788 compì numerose spedizioni scientifiche (Istria, Marsiglia, Turchia, Cicladi, Bosforo, Italia meridionale, laguna veneta) allo scopo di raccogliere reperti biologici o geologici o approfondire i suoi interessi vulcanologi; le relazioni di questi viaggi confluirono in Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino (1792). Da ricordare, infine, è l'apporto dato alla fisiologia della respirazione, con la conferma in sede sperimentale della teoria della respirazione interna dei tessuti già avanzata in via puramente ipotetica da Lagrange (Scandiano, Reggio Emilia 1729 - Pavia 1799).